“Da molti anni ormai l’argentina Inés Fontenla vive nel nostro paese. I temi della lontana, della perdita sono precipui nella sua ricerca. L’installazione qui esposta è costituita da fotografie e da oggetti. Una nave dal nome inequivocabile, Itaca, è incagliata in una montagna di mobile. È una metafora della nostra esistenza che tropo spesso trova degli impedimenti nel quotidiano, i mobili, in cui rimane incagliata. I progetti, le speranze vengono il più delle volte svegliati di soprassalto dalla verità.

La nostra Itaca ci impedisce di vivere bene il presente. Per l’emigrato il luogo della nascita è comunque mitizzato. Ulisse sogna sempre di tornare a Itaca da Penelope: è là la sua vita, sono là i suoi oggetti e in certi casi la lontananza riesce a fare un lifting ai ricordi idealizzando un vissuto il più delle volte amaro”.

Angela Madesani

 
 
 
Intervista ad Inès Fontenla su TG2 Storie – RAI


VERSO ITACA



2009 - Genazzano (RM) - Centro Internazionale di Arte Contemporanea - Castello Colonna

2008 - Genova - Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce