Il tema della terra, della sua condizione è stato più volte preso in esame da Ines Fontenla. Requiem terrae, l’opera qui in mostra è una sorta di prece per la terra che stiamo distruggendo. Il planisfero nel suo disegno sembra subire una sorta di liquefazione. Servirebbe una pausa di riflessione per cercare di non distruggere tutto. Persino Papa Francesco I ha dedicato Laudato sì Enciclica sulla cura della casa coune a questo tema. E la prima volta che accade, in forma ufficiale, nella chiesa cattolica. La natura e il rapporto sgarbato che con essa l’uoo ha instaurato merita di essere sempre più oggetto di riflessione. La terra è un bene, anzi è il bene, non a caso il nostro pianeta si chiama Terra pur essendo per larga parte coperto da distese d’acqua. La terra è fecondità, nascita e rinascita, ciclo naturale. Uno dei punti chiave dell’indagine da noi proposta è, appunto, il sale della terra, delle terre emerse: parte portante della nostra esistenza.
Estratto del testo di Angela Madesani per la mostra “Saleterrarum” nella Villa Litta Borromeo a Lainate